Ma perché la mindfulness in azienda?
In campo aziendale la mindfulness aiuta a trovare il giusto equilibrio tra aspirazioni e realizzazione, tra bisogno di certezze e necessità di accogliere le innovazioni e il rischio, tra vita privata e professionale.
Le pratiche di mindfulness permettono (soprattutto a chi svolge ruoli dirigenziali) di dare fiducia attraverso un’apertura all’ascolto e al dialogo. Creando condizioni adatte ad uno scambio sinergico e allo sviluppo di abilità creative, (rispetto al condizionamento da modelli mentali stereotipati o a risposte automatiche), tenendo sempre presente però, grazie ad una accresciuta capacità di focalizzazione attenzionale, ogni dato che proviene dal contesto della propria realtà professionale.
Siamo tutti in maniera trasversale, a qualsiasi Business Unit apparteniamo, coinvolti dalla trasformazione digitale e dall’avvento sempre più preponderante dell’intelligenza artificiale.
Dietro a tutto ciò c’è una trasformazione antropologica in essere! Sta radicalmente cambiando l’esperienza umana e sempre più si insidiano nuovi paradigmi epocali: instabilità, incertezza, fluidità! Siamo dentro ad un processo che è rivoluzionario e dobbiamo navigare a vista! Siamo in piena trasformazione digitale e ciò che emerge è una diminuzione della capacità attentiva nelle persone.
Che cos’è l’attenzione?
L’ ATTENZIONE è localizzata nella corteccia pre-frontale. Quando la nostra attenzione si focalizza su un determinato oggetto, interno (emozione) od esterno (paesaggio) c’è un addensamento di neuroni che aumenta lo spessore della corteccia. Oggi, a differenza del passato, le neuroscienze ci parlano di neuroplasticità cerebrale anche in età adulta. Pertanto più portiamo attenzione, più il cervello diventa capace di attenzione stabile, producendo un aumento di neuroni e un ispessimento della neocorteccia, che si traduce in brain wellness.
Quali sono i vantaggi dell’attenzione?
- Aumento dell’efficienza ed efficacia L’attenzione stabile ci permette di essere presenti al 100% entrando in vero stato di flow.
- Qualità delle relazioni interpersonali Quando siamo attenti, siamo presenti. Quando siamo presenti siamo “dedicati” all’altro con corpo, mente ed emozioni. L’ ATTENZIONE è energia e qualità di presenza. Produce connessione profonda, sensibilità sottile alle sfumature, ricchezza di scambio. E’ quello che viene definito ascolto attivo.
- Sviluppa la contemplazione Capacità di immergersi pienamente in un’esperienza senza altro scopo che non sia quello di vivere pienamente l’esperienza stessa. La contemplazione apre le porte alla meraviglia, allo stupore, amplifica il nostro essere nel mondo e del mondo.
- Osservare Sè stessi L’essere umano è in grado di osservare gli altri e se stesso. Possiamo osservare le nostre esperienze mentali, fisiche, emotive. Questo accorgersi viene definito CONSAPEVOLEZZA.
Troppi contenuti mentali – poca attenzione stabile = Stress
Benefici della Mindfulness/meditazione
La mindfulness è un modo semplice per occuparci in modo sistematico e concreto del potenziamento della nostra attenzione. La mindfulness corrisponde alla capacità di esserci e la capacità di esserci determina il nostro equilibrio! Ecco un elenco dei reali benefici dell’utilizzo della Meditazione/Mindfulness in un contesto aziendale:
- Aiuta a portare la nostra mente a vivere il più possibile il momento presente, liberando la mente dalla continua tendenza a vagare nel passato o nel futuro, spesso in modi controproducenti.
- Determina maggior efficienza e chiarezza nello svolgimento del lavoro.
- Sviluppa la capacità di rispondere in modo efficace (scelta ponderata) alle situazioni problematiche invece di reagire (modalità automatica).
- Sviluppo di competenze quali intuizione, creatività, consapevolezza emotiva.
- Aumento della produttività.
- Forte riduzione e migliore capacità di gestione dello stress.
- Maggiore propensione e potenziamento del lavoro in team.
- Mente più libera e attiva per prendere decisioni e gestire i problemi…
- Favorisce l’apertura al cambiamento e la flessibilità.
- Miglioramento delle dinamiche relazionali all’interno dell’azienda e nelle interazioni con l’esterno, favorendo l’attivazione del fattore cooperativo e la collaborazione nei rapporti interpersonali e di gruppo.
- Affrontare gli impegni professionali con incremento di energia, determinazione e maggiore lucidità.
- Miglioramento oggettivo e soggettivo dello stato psicofisico, e in particolare incremento delle capacità attentive, mnemoniche e di concentrazione, unito ad una diminuzione degli stati d’ansia lavorativi.
- Potenziare i personali fattori energetici e riequilibrare e armonizzare il rapporto mente corpo.
- Sviluppare maggiore consapevolezza e quindi maggior sicurezza in sé stessi e fiducia verso le proprie potenzialità.
- Previene il rimuginio mentale che suscita ansia, perdita di concentrazione e inefficienza.
- Migliora il clima umano all’interno delle organizzazioni.
Brano suggerito
Il modo in cui ci si prepara e si va a lavorare e il modo di essere al lavoro influenzano non solo le persone con cui si lavora, ma anche la qualità del lavoro. Tutto ciò che facciamo nella vita ha un effetto sul nostro lavoro. Io stesso sono un poeta ma amo lavorare in giardino e coltivare ortaggi; un giorno uno studioso americano mi ha detto: “Non sprecare il tuo tempo a fare giardinaggio e a coltivare l’insalata; dovresti scrivere più poesie, invece; chiunque è in grado di coltivare insalata!”. Io non la penso così. So benissimo che se non coltivo l’insalata non posso scrivere poesie. Le due cose sono in relazione. Fare colazione in presenza mentale, lavare i piatti e coltivare l’insalata in presenza mentale sono cose essenziali perché io possa scrivere buona poesia. Il modo in cui una persona lava i piatti rivela la qualità della sua poesia. Allo stesso modo, quanta più consapevolezza e presenza mentale porteremo nelle nostre azioni quotidiane, lavoro compreso, tanto meglio lavoreremo.
La vita personale non è separata da quella lavorativa. La nostra incapacità di essere consapevoli, di portare l’attenzione per intero a ciò che stiamo facendo nella vita quotidiana, ha costi sia personali sia professionali. Per capire quel che ci succede al lavoro dobbiamo osservare la nostra vita domestica e la nostra famiglia.
La pratica della presenza mentale ci aiuta a sviluppare un sistema immunitario sano per la nostra famiglia. Quando un virus penetra in un organismo, l’organismo prende consapevolezza di essere stato invaso e produce anticorpi per resistere all’invasore. Il sistema immunitario è un fattore di protezione. Se non ci sono abbastanza anticorpi da combattere il virus, il sistema immunitario ne produce rapidamente altri per far fronte all’invasione e per mantenersi in vita. In questo senso possiamo dire che il sistema immunitario rifletta la consapevolezza che il corpo ha di sé. Allo stesso modo, più presenza mentale generiamo più siamo in grado di proteggerci e di prendere cura di noi stessi.
Una famiglia è un organismo vivente che ha la capacità di proteggersi e di curarsi. Mettiamo che vostra figlia stia soffrendo: se non sente di ricevere sufficiente attenzione, se sente che nessuno la ascolta, cercherà di risolvere da sola i suoi problemi. Tuttavia i bambini, che spesso non sanno gestire la sofferenza, cercano forse di ignorarla, di coprirla o di mascherarla con un comportamento poco sano. Una sofferenza irrisolta può influire sull’intera famiglia; se un bambino non è felice, non possono essere felici neppure i genitori o i fratelli e le sorelle. Se riusciamo a dare un’attenzione consapevole alla sofferenza di nostra figlia, a riconoscerla e a curarla, questo aiuterà la bambina a risolvere i suoi problemi e a guarire il suo dolore, e questo farà bene a tutta la famiglia.
La consapevolezza della sofferenza e la ricerca di modi per contribuire ad alleviarla nella vita familiare ci aiuteranno a capire e gestire meglio le situazioni difficili che sorgono sul lavoro, soprattutto nelle occupazioni molto stressanti. Dobbiamo saper gestire la nostra sofferenza personale, se vogliamo essere capaci di comprendere gli altri. Anche il nostro ambiente di lavoro è un organismo vivente: se da casa ci portiamo lo stress al lavoro, quello stress può essere contagioso. Allo stesso modo, se portiamo la presenza mentale da casa al lavoro, quella nostra presenza consapevole può fare dell’ambiente di lavoro un luogo più sano e più felice per tutti.
Forse ci domanderemo se sappiamo generare una sensazione di gioia, se sappiamo rilassarci e goderci il pranzo, oppure se respiriamo prima di rispondere al telefono o prima di partecipare a una riunione difficile. Sono domande molto pratiche e molto significative. E importante anche il modo in cui ci vestiamo, ci laviamo i denti o facciamo colazione al mattino. Se pratichiamo la presenza mentale in queste piccole azioni quotidiane sapremo godere della nostra giornata, lasciar andare la tensione al lavoro e ridurre lo stress. La pratica della presenza mentale può aiutarci a coltivare più consapevolezza e gioia nella vita e nel lavoro.
Da “L’arte di lavorare in consapevolezza. Come vivere con gioia e presenza mentale ogni momento della giornata“, Thich Nath Hanh
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