Percorso “Energia dei Numeri UNO” #9
A chi stai dando il tuo potere?
Ci siamo lasciati con questa domanda e da qui vogliamo ripartire, alla scoperta della connessione tra intento personale, azione e realizzazione professionale e personale.
Approfondiremo come potenziare la tua azione generativa aziendale, creando legami e connessioni che siano fedeli all’espressione del tuo Sé.
Connettiamoci all’intento.
Hai già individuato il tuo intento, che guida la tua espressione, dando potere alla tua energia personale e lavorativa quotidiana?
Il metodo per farlo lo abbiamo introdotto nell’articolo della scorsa settimana.
Dona Hollemann nel suo libri “Gli 8 principi vitali” ci parla dell’intento sostenendo che “possiamo descriverlo in molti modi diversi: visualizzazione, immaginazione, volizione, desiderio, richiesta, forza, volontà impersonale, allineamento.”
In “Descrivere l’indescrivibile”, Hsing Yun ci regala questa bella definizione:
“L’intento è il nucleo di tutta la vita cosciente. E’ l’intento che genera il karma, è l’intento che aiuta gli altri, è sempre l’intento che ci distoglie dall’illusione dell’individualità e ci orienta verso le immutabili verità della coscienza risvegliata. L’intento cosciente colora e muove ogni cosa.”
L’intento è visualizzazione, immaginazione, desiderio, tanto altro ancora e poi…connessione all’azione.
La sostiene, la genera e contemporaneamente da essa è generato in uno scambio continuo e reciproco che si evolve, muta, si adatta alle circostanze, restando sempre fedele a se stesso.
Sì, perchè l’intento di per sé non basta, se non è sostenuto da un’azione generata.
Questo principio vale anche al contrario: ogni azione per avere valore ha bisogno di un intento che la sostenga, la guidi, fino all’obiettivo.
Abbiamo precedentemente visto che per “generatività” qui non si intende la capacità di creare un’opera d’arte, ma l’abilità nel trovare nuove soluzioni a vecchi problemi e di creare dal nulla qualcosa che possa servirci per migliorare la nostra esperienza quotidiana, e di chi è connesso con noi, realizzando azioni che ci soddisfino e ci facciano sentire realizzati nel perseguire gli obiettivi.
Il legame intento-generatività è, o dovrebbe essere, indissolubile e libero dai vincoli, dalla paura di sbagliare,di non riuscire, dal giudizio,ecc. per realizzarsi in pienezza.
Quasi sempre infatti i nostri desideri sono “corrotti” dal timore che non si realizzino.
Paura, dubbio, ansia, inquietudine, fretta sono tutti i “ fare” che rovinano l’intento iniziale.
Sono ostacoli posti da noi sul percorso che l’universo segue per soddisfare il nostro desiderio.
La generatività si sviluppa ogni volta che vuoi creare qualcosa.
Esercizio N.1
Domandati (meglio per iscritto) “C’è qualcosa che voglio creare? Che cosa? In che modo lo posso creare? Come posso sviluppare la Creatività per realizzare questa creazione? Quali altre qualità devo sviluppare per riuscire a manifestare questo intento? Cosa mi serve sapere e fare per crearlo?”
Esercizio N.2
Passa all’azione: fai ogni giorno piccoli passi nella direzione che hai scelto. A volte arriverai a creare esattamente ciò che hai pensato, altre volte il risultato non sarà esattamente ciò che hai pensato, ma avrai lo stesso creato qualcosa che probabilmente ti porterà ad esplorare altri “ spazi”, o arriverai alla realizzazione di quanto avevi pensato con modalità differenti che comunque ti arricchiranno e saranno frutto di soddisfazione.
Esercizio N.3
Sei comunque bloccato nell’agire? inizia comunque a creare pensieri, poiché i pensieri hanno il potere di creare la tua realtà.
Da qui, potrai ben capire, l’importanza della qualità dei tuoi pensieri e di avere una mente che sia attenta e tranquilla, non ostruita da pensieri e sentimenti negativi, e fiduciosa nel fatto che il nostro volere, o desiderio, è già presente nel flusso delle cose.
Tutto ciò che dobbiamo fare è riconoscerlo e lasciare che accada, senza ostacolarlo con pensieri e sentimenti negativi.
Nelle Upanishad, testi religiosi e filosofici indiani composti in lingua sanscrita a partire dal IX-VIII secolo a.c, possiamo leggere:
Tu sei il tuo desiderio più profondo
Il tuo desiderio è la tua intenzione
La tua intenzione è la tua volontà
La tua volontà è la tua azione
La tua azione è il tuo destino
E’ come un seme che possiamo piantare nel nostro cuore e poi annaffiare con cura, ecco perché parliamo di GENERATIVITÀ, essendo certi che, anche se esteriormente non vediamo nulla, almeno nella fase iniziale, continuando a curarlo con costanza, dedizione lo vedremo germogliare, crescere e vivere.
Quando l’INTENTO affiora nella nostra mente, è perché abbiamo in noi tutti gli strumenti per realizzarlo in azienda e nella vita con un’azione generativa.
Procediamo quindi, senza paura, un passo dopo l’altro, verso la meta che ci appartiene, entrando in contatto con il Tutto che ci sostiene e ci rende UNO
Entrare in contatto con il Sé per affinare la propria realizzazione professionale
Se i miei obiettivi sono allineati al mio intento significa che c’è sinergia, armonia e una forza esplosiva, in essere, perché mente, corpo ed emozioni vanno nella stessa direzione.
Come possiamo realmente entrare in contatto con il nostro Sé più autentico per migliorare la nostra realizzazione professionale e personale?
Pratico la meditazione come potentissimo strumento che ci aiuta a “liberare” il nostro intento e a perseguirlo in modo lucido, privo di emozioni che lo minano e che frenano la nostra azione.
La meditazione infatti ci porta in uno stato del “NON FARE” dove la mente si acquieta e impara a stare, semplicemente a stare con ciò che è.
Esiste il “non fare” della mente e il “non fare” del corpo, che ci permettono di ampliare la visione.
Sembra un ossimoro, il “non fare” mi permette di fare di più!
E’ così: se corpo e mente sono allineati, in armonia, senza ansia e paura, la potenzialità che si sprigiona è molto più ampia del nostro percepito.
Ciò che succede nella meditazione è che tra osservatore, oggetto dell’osservazione e atto dell’osservare, resta solo quest’ultimo, l’atto dell’osservare.
Se esiste solo l’atto dell’osservare, non vi è giudizio e si crea quel potenziale per cui l’intento possa prendere spazio ed emergere con più chiarezza.
Ecco allora che esercitarsi ogni giorno a meditare diventa un modo per allenarsi a “FARE spazio” tra le nostre priorità, gli impegni, le dispersioni dei pensieri indotti dalla frenesia della società e dell’aleatorietà del futuro. Tutto cio’ ci permette di restare piu’ vicini alla nostra realizzazione professionale e personale.
Meditare ci focalizza sull’intento, ci allontana dagli ostacoli della mente e sostiene la nostra capacità di generare ed immaginare ciò che ancora non è, e trovare strade nuove ed uniche per risolvere quello che già c’è.
Esercizio:
Prenditi ogni giorno 1 minuto per 3 volte al giorno (se puoi anche di più).
Chiudi gli occhi, puoi farlo anche mentre sei in coda da qualche parte oppure mentre stai salendo in ascensore. Se puoi metterti seduto in una posizione comoda con tutti e due i piedi a terra meglio.
Respira molto lentamente e profondamente. Inspira cominciando dal basso e riempiendo la pancia, fai salire il tuo inspiro nella pancia sino a riempire le costole.
Lentamente, molto lentamente, inizia ad espirare dalle costole in giù fino a svuotare la pancia e quando sei arrivato in basso, fai una piccola contrazione (stringi) il pavimento pelvico per essere sicuro di aver buttato fuori bene tutta l’aria.
E’ nella consapevolezza dell’esalazione che miglioriamo la qualità della nostra respirazione e della nostra vita.
Respirare così ci porta a fare una mappatura interna del nostro respiro e del nostro corpo, lo sentiamo ed entriamo più velocemente in contatto con le nostre emozioni e con i nostri pensieri, con la nostra forza vitale.
Come il pensiero divergente potenzia la mia realizzazione professionale
Hai mai sentito parlare di pensiero convergente e divergente?
La capacità di trovare una serie di soluzioni alternative a una data questione, che non preveda un’unica soluzione corretta, fa parte del nostro modo di pensare. A noi serve esserne coscienti, sapere come attivarla per proiettare azioni nel futuro.
Secondo Guilfor, psicologo e studioso dell’argomento, il pensiero divergente è appunto la capacità di produrre una serie di possibili soluzioni alternative a una data questione, in particolare un problema che non preveda un’unica soluzione corretta.
Esso è strettamente correlato all’atto creativo e alla creatività in generale.
In base ai suoi studi il pensiero divergente è misurato da quattro indici:
- fluidità: parametro quantitativo che valuta la numerosità delle idee prodotte;
- flessibilità: rappresenta la capacità di adottare strategie diverse e l’elasticità nel passare da un compito a un altro che richieda un approccio differente;
- originalità: attitudine a formulare idee uniche e personali, differenti da quelle prodotte dalla maggioranza;
- elaborazione: ovvero l’abilità di dare concretezza alle proprie idee.
Secondo Bruner, anche lui psicologo e ricercatore, il pensiero creativo è olistico poiché produce risposte che hanno un’ampiezza superiore alla somma delle loro parti, al contrario del pensiero convergente che genera risposte in maniera algoritmica.
Al contrario il pensiero convergente è logico-analitico, indispensabile per applicare procedure precise.
Diversi studi sono stati fatti in cui si è dimostrato che dopo aver meditato il pensiero divergente era molto più prolifico.
Per connetterti a questo processo generativo ti propongo un eccezionale stretching per il cervello:
Esercizio
1) Prendi Carta e penna
2) Visualizza: un bicchiere nelle tue mani e chiediti: di che colore è? E’ caldo o freddo? Pesante o leggero? L’hai mai visto prima? Insomma, guardalo davanti a te come se lo avessi in mano.
Non preoccuparti se non riesci a visualizzarlo, pensa solo di avere un “bicchiere qualsiasi in mano”.
3) Immagina ora che il bicchiere fluttui davanti a te e si metta a girare vorticosamente.
Ruota, ruota, ruota e diventa qualcosa d’altro.
Immagina che diventi 10 oggetti differenti e scrivili.
4) Divergi: ora prendi i 10 oggetti e per ognuno di questi scrivi 10 funzionalità differenti che potrebbero avere. Fai in modo che ogni funzionalità sia assurda e divertente, e scrivi tutto.
Quando hai bisogno di una nuova idea per un progetto o di un modo alternativo di risolvere un problema prova questo percorso:
- mettiti in silenzio e respira lentamente
- rilassa il corpo, le spalle, la mandibola, ecc.
- cerca una posizione di immobilità
- lascia arrivare a te con più chiarezza il tuo intento
- ripeti a te stesso l’intento con parole semplici, chiare e al positivo
- attiva la tua capacità generativa immaginando il tuo intento già realizzato
- visualizza il tuo intento nei dettagli, nei colori, ecc. e in nuove e migliori soluzioni
- avanza con fiducia nell’azione concreta che permetta la tua crescita personale e realizzazione professionale, e quella dei tuoi collaboratori
e così senza timore, un passo alla volta, divieni ciò che sei, realizzando ciò che devi, in equilibrio con la tua energia dei numeri UNO.
L’Intento arriva. Arriva da solo. Basta ascoltare.
L’energia dei numeri UNO è reale, efficace, sempre in movimento e il suo potenziamento è parte del percorso che proponiamo con il metodo Energyogant.
Viene a scoprire tutti i vantaggi dell’impiego del metodo in azienda alla prossima edizione dell’ENERGYOGANT WEBDAY.
Una giornata creata per te, per farti conoscere, in modo pratico ed esperienziale, tutti i pillars del metodo Energyogant e rendere concreta e quotidiana l’ENERGIA dei numeri UNO.
Riserva il tuo posto qui. Ti aspettiamo!
ENERGYOGANT:
Il metodo Energyogant concreto e misurabile, ha come intento il miglioramento e il sostegno dell’energia personale anche nei momenti di alto impatto lavorativo.
E’ suddiviso in 4 macro aree all’interno delle quali vengono forniti strumenti e feedback per sviluppare energia, creatività, concentrazione e vitalità nel singolo, migliorando il benessere organizzativo.
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