percorso “Energia dei Numeri UNO” #7
Dopo aver introdotto la leggerezza nella generatività e nella leadership, vediamo come diviene, conseguenza e supporto per la crescita e la vitalità del team e del lavoro di squadra.
Quante volte il singolo, all’interno del team, si sente libero di esprimersi?
E quante volte il team è pronto ad accogliere l’espressione del singolo?
Non sempre le persone sono disposte a rischiare la manifestazione di se stessi per paura di essere giudicati, non essere abbastanza, non esprimere concetti di valore.
E spesso il team non è pronto ad assumersi la responsabilità di perseguire idee diverse, magari innovative e geniali, ma non conformi alla standardizzazione dei processi aziendali spessi statici e ripetitivi.
Il soggetto si ferma. Non si esprime. Non manifesta il supporto che potrebbe dare al gruppo.
Nella immobilità del singolo si riflette così l’immobilità del team, e di conseguenza dell’azienda.
Come in un ologramma, ciò che vive nel UNO vive nel TUTTO.
Lavoro di squadra: la paura nei numeri UNO
Aver paura di esprimersi significa quindi non solo non riconoscere la propria meravigliosa unicità ma sottrarla al TUTTO, al gruppo, al progetto e permettere agli altri di fare lo stesso. Ciò’ che spesso accade nei team e’ che siano sempre gli stessi a “ farsi sentire”, semplicemente per un atto di maggior fiducia in Se’ stessi e/o magari passione e coinvolgimento
Per sbloccare la nostra paura dobbiamo entrare in contatto con la nostra forza. Spesso non abbiamo fiducia nelle nostre risorse interne. Molto spesso non abbiamo fiducia nel nostro corpo, addirittura nel nostro respiro, rendendolo limitato e solo inconsapevole.
Entrare in contatto con la nostra forza significa “uscire dai confini” che ci rassicurano perché accettati da noi e dagli altri. Pensarci come persone creative e vitali che devono sbagliare per poter correggere e trasformare.
Noi siamo molto più dei nostri pensieri e delle nostre emozioni.
Percepire che i nostri pensieri sono cose e che noi siamo il contenitore dei nostri pensieri, quindi siamo anche i nostri pensieri ma siamo oltre i nostri pensieri, dovrebbe portarci ad un primo passo di consapevolezza nuova.
La nostra energia e’ ben maggiore di quanto i nostri pensieri ci fanno credere.
Quanta energia sprecata o mal gestita nello stare ancorati alle nostre idee/ credenze?
Abbiamo imparato che attraverso la leggerezza che svela, nel senso letterale di “togliere i veli”, l’osservazione, l’accettazione e il riconoscimento della realtà che abbiamo di fronte (consapevolezza), e il coraggio di agire (fiducia nella propria unicità) possiamo creare progetti, di vita o lavorativi, pienamente allineati a ciò che siamo in modalità soddisfacente e vincente.
Ma come superare la propria paura, e come essere modello per gli altri, elevare il gruppo e procedere orientati?
Come rendere “leggero” il processo di teamworking e migliorare il lavoro di squadra
Dobbiamo ricordarci sempre che i rapporti interpersonali fanno la differenza e che le paure più grandi si relazionano al peso delle conseguenze immaginate.
Come attivare perciò un buon sistema di relazione e reazione interno, costruttivo piuttosto che distruttivo, leggero piuttosto che greve, a sostegno del singolo nella fase espressiva del Sé e capacità di gestione della reazione del gruppo?
Uno strumento che si può offrire è l’educazione ad una comunicazione NON violenta e assertiva.
La CNV sviluppa modalità per cui ogni persona esprime ciò che per lei è davvero importante, senza ricorrere alla colpa, l’umiliazione, la vergogna, il biasimo, la coercizione o la minaccia. È utile per risolvere i conflitti, trovarsi in sintonia con gli altri e vivere in maniera consapevole, presente e in armonia con le necessità profonde che appartengono a Sé’ e agli altri.
Spesso, non ne siamo consapevoli, ma e’ anche una questione di TEMPO e RITMO.
Ognuno di noi e’ direttore d’orchestra del proprio ritmo e tempo.
E’ necessario che il proprio tempo e ritmo interno siano all’unisono con quello del team.
I tempi più’ lenti ci permettono di andare in profondità. Se tempi e ritmi sono sempre veloci all’interno del team, e’ necessario considerare se gli orchestranti sono allineati allo stesso ritmo e tempo del team.
Ciò contribuisce a legami solidi e “leggeri” all’interno del TEAM.
Comunicare in leggerezza: la forza dell’assertività
L’assertività è una straordinaria dote che consente di esprimere le proprie idee senza contrastare quelle degli altri e fortificare il lavoro di squadra
La persona assertiva è in grado di esprimere le proprie idee anche quando è in disaccordo con gli altri o restituire il proprio giudizio su l’opinione altrui in modo non giudicante.
L’assertività mira a far emergere i tratti individuali e le peculiarità di ogni persona rimuovendo la paura e generando la fiducia.
Il dilemma dell’essere o apparire viene risolto attraverso l’accettazione che, nelle relazioni sociali e lavorative, sono rilevanti entrambe ma che è l’equilibrio di manifestazione delle stesse che le rende complementari.
Lavorare in team, presuppone un buon team bullding.
Il team building presuppone la costruzione di una relazione che se ha buone basi più’ facilmente ed efficacemente diventa team working.
La leggerezza nel team building comporta lo sviluppo della Comunicazione Non Violenta, che parte dal presupposto che non c’è un giusto ed uno sbagliato ma, semplicemente, una serie di correzioni.
Ciò che e’ giusto o sbagliato e’ una costruzione della mente, dell’ego, peraltro secondo chi e che cosa?
Essere nel giusto o nello sbagliato e’ sempre relativo.
Questo dovrebbe essere il punto di partenza per esercitare la leggerezza nel team.
Quando si fa qualcosa in team, dev’essere perché il team acconsente, in nome dei bisogni e desideri del team, e non come risultato della colpa o della pressione/paura.
A volte potete trovare un intervento che soddisfi i desideri del team, mentre, altre volte, dovete gentilmente riconoscere le differenze, farle emergere e trovare altre strade.
Il concetto di Comunicazione Non Violenta e assertività è quindi strettamente connesso a quello di leggerezza e quindi portatrice di tutti gli effetti positivi legati alla sua applicazione. ( link articolo precedente)
L’arte di agire con leggerezza e onore: i samurai e il codice Bushido
Oltre a comunicare, ciò che ci identifica all’interno del gruppo è.. agire.
Possiamo farci ispirare dal Bushido, un codice di condotta e uno stile di vita estremamente attuale messo in pratica dagli antichi samurai.
Il Bushido va considerato come un percorso più che un codice e si fonda su sette concetti fondamentali:
1.Onestà e Giustizia, che si raggiungono assumendo relazioni oneste con gli altri ed essendo fedele alla parola data
2.Eroico Coraggio, che rappresenta il superamento della paura di agire. L’eroico coraggio non è cieco ma intelligente e forte.
3.Compassione, che si allena ogni volta che si può essere d’aiuto ai propri simili, soprattutto a chi si trova in una posizione debole
4.Gentile Cortesia, un Samurai è gentile anche con i nemici. Per lui il miglior combattimento è quello eviato
5.Completa Sincerità, per un samurai parlare e agire sono la medesima cosa. La responsabilità della parola equivale al compimento dell’azione
6.Onore, massima espressione del codice, che ci ricorda che ognuno risponde, per le proprie azioni, principalmente a se stesso.
7.Dovere e Lealtà, che si concretizza nell’assunzione di responsabilità delle azioni e anche delle relative conseguenze.
Nell’agire del singolo c’è risonanza nel team: onore, rispetto e compassione dovrebbero sempre guidare sia l’espressione del sé sia la propria reazione all’espressione dell’altro.
UNO per TUTTI, TUTTI per UNO
Il raggiungimento di un sistema armonico all’interno del team si dovrebbe propagare a tutti i livelli d’azienda, arrivando auspicabilmente ai vertici, con un flusso dinamico e di continuo scambio. Il lavoro di squadra andrebbe inteso come massima espansione di collaborazione aziendale
Non ci dobbiamo dimenticare che la paura dell’espressione di se stessi non è solo caratteristica del singolo all’interno del team.
La pesantezza dell’essere colpisce anche il Leader.
Come dice Linda H. Hill, professore ordinario di Harvard, nel suo saggio Collective Genius, la leadership del team è la prima leva dell’innovazione, ed una dei primi presupposti per il funzionamento di un team orchestrato da un leader è lo spazio per il contributo individuale che deve sentire la libertà reale e necessaria per esprimere le proprie idee senza paura. Peccato che il comportamento del management nel rapporto con i vertici aziendali sia fortemente condizionato proprio dalla paura. La paura di sbagliare, di mostrare contrapposizione / negatività ma anche debolezza o superficialità. La paura di perdere il posto di lavoro. La paura di non essere all’altezza.
Nel lavoro e nella vita quotidiana, le zavorre emotive ci vincolano, come zaini troppo pesanti, rallentando il cammino verso la vetta.
Rassicuranti alla partenza,ci rallentano e scoraggiano nel naturale percorso che la natura ha previsto per noi, confondono i sensi, facendoci presumere che i pesi che ci siamo caricati siano quelli a noi destinati. Non è così.
Marianne Williamson, La nostra paura più grande, tratto da “Return to Love”.
La nostra più grande paura non è quella di essere inadeguati.
La nostra più grande paura è quella di essere potenti al di là di ogni misura.
È la nostra luce, non la nostra oscurità che più ci spaventa.
Agire da piccolo uomo non aiuta il mondo, non c’è nulla di illuminante nel rinchiudersi in sé stessi così che le persone intorno a noi si sentiranno insicure.
Noi siamo nati per rendere manifesta la gloria che c’è dentro di noi, non è solo in alcuni di noi, è in tutti noi.
Se noi lasciamo la nostra luce splendere, inconsciamente diamo alle altre persone il permesso di fare lo stesso.
Appena ci liberiamo dalla nostra paura, la nostra presenza automaticamente libera gli altri.
ESERCIZIO N. 1 – Dal Tu all’Io…
Esercizio in apparenza molto semplice:
prima di criticare, fare un’osservazione all’altro, fermati a formulare il pensiero che vorresti esprimere spostando l’attenzione su di te e su cosa hai provato o cosa stai provando nei suoi confronti.
Prova a pensare di sostituire il pronome personale “Tu” con “Io”.
Ti consiglio di iniziare la frase con “ la mia esperienza di te e’…”
ESERCIZIO N. 2
Visto che probabilmente ancora per molto tempo i team lavoreranno in remote working, oltre alle riunioni abituali, prova a proporre una riunione “alternativa”.
Suddividi i tuoi web team in piccoli web gruppi ( 4-5 persone non di più ) e proponi loro alcune immagini scaricate da internet che hai scelto semplicemente perché ti piacevano.
Dai loro un tema da sviluppare che esuli da argomenti lavorativi, es: la leggerezza in azienda.
Chiedi loro di costruire una storia insieme considerando tutte le immagini scelte.
Da’ loro un’unica regola: tutti devono partecipare e devono coinvolgere nella storia tutte le immagini.
Alla fine possono condividere la ppt che hanno creato con tutto il team oppure inviare il file.
Tutto ciò aiuta le persone a parlare di sé’ senza utilizzare troppo la parte razionale cognitiva che immediatamente tende a frapporsi.
Quando il “cervello sta fuori, emerge il cuore e l’emozione” e si rivela la parte più’ intuitiva e spontanea di noi.
Ci rivediamo a settembre, per continuare il nostro percorso con il terzo strumento a supporto di GENERATIVITÀ’, LEADERSHIP e TEAMWORKING : L’INTENTO.
Vi aspettiamo alla VI edizione dell’ENERGYOGANT WEBDAY che si terrà il 30 Settembre. Potremmo confrontarci e approfondire in modo pratico ed esperienziale tutti i pillars del metodo Energyogant per rendere concreta e quotidiana l’ENERGIA dei numeri UNO.
Le iscrizioni sono già aperte e puoi richiedere informazioni o riservare già il tuo posto qui.
Ti aspettiamo!
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