In tempi complessi come i nostri, parlare di benessere aziendale significa comprendere le seguenti aree:
- Domanda e controllo: Gestisci
- Supporto e relazioni: Accesso
- Ruoli e cambiamento: Chiarezza
- Condizioni e sicurezza: Equilibrio
Nonostante l’80% delle aziende riconosca l’importanza del benessere organizzativo per il successo, il 79% ancora non integra queste strategie nei piani aziendali. (Deloitte, Futuri trend per le organizzazioni 2020)
Perché?
Come concepiamo il “benessere”?
Come un insieme di procedure e automatismi (che tali per altro non sono), o come stimolazione quotidiana all’abitudine di sintonizzarsi su frequenze personali alte?
Le sfide che le organizzazioni affrontano sono più crescenti e complesse, come la separazione tra vita privata e lavorativa, l’integrazione generazionale e l’uso dell’intelligenza artificiale e della realtà aumentata.
Pensando a noi e alle nostre persone, per risolvere i problemi globali relativi all’economia e al denaro, è necessario riflettere sulla questione tempo.
Il fattore tempo: non solo quantitativo
In azienda, il tempo viene spesso visto in termini quantitativi e analitici.
Tuttavia, un modello efficace di benessere organizzativo integra elementi “femminili” come la cura e l’accoglienza, valorizzando ogni momento passato al lavoro come fonte di crescita personale e professionale.
Nel romanzo Re in eterno, Terence H. White propone l’idea che l’apprendimento sia un rifugio contro le difficoltà della vita, suggerendo che coltivare la conoscenza rappresenta un modo per rispondere in modo costruttivo ai cambiamenti e alle sfide – concetto applicabile anche al contesto aziendale.
È necessario considerare la qualità del tempo dedicato, cioè il valore aggiunto che ogni collaboratore porta attraverso motivazione, attenzione e passione.
Due persone possono dedicare lo stesso numero di ore a un’attività, ma ottenere risultati diversi a seconda dell’intensità e della dedizione che impiegano.
Integrare una gestione del tempo che valorizza anche momenti di pausa e riflessione diventa un investimento sul benessere e sulla produttività.
A tal proposito esercizi e tecniche di mindfulness aiutano la persona a non essere vittima del tempo, ma riprendersi in mano la possibilità di porre uno sguardo nuovo per modificare il “come” piuttosto che il “cosa”.
Soprattutto nei momenti in cui ci sentiamo “schiacciati” dalla pressione delle cose da fare, il nostro corpo fisico, in pochi istanti, ci riporta ad un ascolto autentico, a sentire dove siamo per riportare presenza ed energia nell’affrontare ciò che stiamo facendo.
Il corpo è la chiave fondamentale da cui partire per riconoscere e trasformare.
- Quali elementi organizzativi impattano negativamente sulla salute psicologica delle persone?
- Quante richieste arrivano loro?
- Sono sostenibili, per quantità e tipologia?
- E quali risorse hanno a disposizione?
- Di quali altre avrebbero bisogno?
Secondo uno studio di McKinsey, (Employee Mental Health and Wellbeing Survey 2022) uno dei maggiori fattori di burnout è la tossicità dell’ambiente di lavoro, caratterizzato dalla mancanza di rispetto e inclusione.
Questa condizione incide sulla fedeltà aziendale, con dipendenti inclini a cambiare lavoro quando sperimentano ambienti di lavoro tossici. Per tossicità si intendono comportamenti interpersonali che portano le persone a sentirsi svalutate, insicure, trattate non equamente.
Addirittura nel settore finanziario, L’80% dei lavoratori e delle lavoratrici italiani ha sperimentato almeno uno dei principali sintomi del burnout con maggior tendenza ad assentarsi dal lavoro (studio BVA-Doxa per Mindwork, 2023)
Il 61% dei lavoratori e delle lavoratrici nel finance, sperimenta malessere psicologico sul lavoro e vive la stessa condizione anche a casa. Tale fenomeno è particolarmente evidente per Gen Z e Millennials, in cui la percentuale sale rispettivamente al 66% e al 57%.
Un altro rapporto del 2023 di GoodHabitz, la piattaforma internazionale per la formazione aziendale, mostra che circa il 70% dei lavoratori italiani soffre di stress, con un’alta percentuale di persone che preferiscono non parlarne con i propri manager.
Questa “crisi silenziosa” sottolinea l’importanza di promuovere una comunicazione aperta ed efficace.
Il ruolo della crescita personale nella felicità lavorativa
In Italia, quattro dipendenti su cinque vedono una correlazione tra la felicità sul lavoro e l’impatto sul loro benessere generale (80%), sottolineando quanto il lavoro e la vita privata siano interconnessi.
L’urgenza nasce dal bisogno di creare un ambiente sicuro,sostenibile e solidale in cui la vulnerabilità e l’onestà siano accettate e incoraggiate.
E’ fondamentale per stimolare una cultura del benessere: eppure è ancora così difficile.
Come mai?
Cosa teme di perdere un leader confrontandosi in termini di vulnerabilità con i propri collaboratori?
Sembra una questione complessa, ma non lo è.
Il benessere organizzativo fa crescere il mercato
Prendo spunto dal libro di Gabriele Policardo, “Anche i soldi hanno un’anima” per addentrarmi in questo affascinante tema.
Il mercato, siamo noi.
Tu sei il mercato.
Solo tu (azienda) solo tu (singolo), fai quello che fai.
Il mercato lo fa la bravura, il servizio, il tempo, l’intenzione e l’informazione.
Alle persone, non importa così tanto il prezzo:
importa l’esperienza, la sensazione, le emozioni e l’unicità.
Il denaro e l’economia sono prima di tutto un contenitore del tempo.
Il tempo di qualcuno.
Ed il tempo non è uguale per tutti: due collaboratori impiegano lo stesso tempo a svolgere la stessa mansione.
Ma il primo la svolge con distrazione e controvoglia, il secondo con passione ed attenzione, con l’intenzione di rendere felice il proprio stakeholder interno o esterno all’azienda: dunque il valore finale del prodotto non è lo stesso, perché’ il tempo ha una qualità diversa.
Il secondo rispetto al primo ha un plus-valore che si può percepire e riconoscere, ma non misurare fisicamente.
Ci sono altre due variabili fondamentali: il servizio e l’informazione.
Il servizio è il punto di incontro tra il lavoro e il denaro.
Nè il denaro nè il tempo hanno un valore oggettivo.
Spesso ci sorprendiamo rispetto a compensi incassati da grandi star dello sport, del cinema o della musica.
Eppure queste persone, oltre ad essere dotate di caratteristiche uniche e rare, non sono solo dotate di talento naturale: sacrificio, passione, competenza, curiosità, caparbietà, totale dedizione. Tutto questo è ciò cha fa la differenza.
L’informazione è l’ENERGIA che una persona mette nella propria azione.
Si tratta di un valore sottile che agisce a livello inconscio, ma che è percepito dalle persone e che fa la differenza, tra i due collaboratori che svolgono la stessa mansione, come abbiamo segnalato prima.
Conta molto l’informazione-intenzione che il singolo mette in quello che fa.
Fare meglio ciò’ che ognuno sa già fare, ha a che fare con la crescita dello sviluppo umano integrato in un sistema vitale azienda che mette al primo posto dell’elenco summenzionato un benessere organizzativo che presterà sempre più’ attenzione agli aspetti evolutivi e sottili, che non a quelli pratici e concreti.
Al valore delle relazioni più che ai beni.
L’ economia così cresce come conseguenza di un servizio ben reso.
Il benessere organizzativo deve essere un benessere sensibile al tempo, al servizio e all’intenzione-informazione.
La definizione del Ministero della Salute è la seguente: ” per benessere organizzativo si intende la capacità di un’organizzazione di promuovere e mantenere il benessere fisico, psicologico e sociale di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori che operano al suo interno”.
Il valore di questa capacità aziendale aumenta nel momento in cui la criticità è maggiore perché maggiore è la necessità di promuovere e mantenere una situazione di benessere del personale sul lato fisico, sociale e psicologico all’interno di un’organizzazione lavorativa in acque agitate.
Si salvi chi può. NO, si salvi chi sa!
La crescita, nasce dalla rottura.
E’ nelle difficoltà che possiamo allenare e far emergere gli strumenti sommersi.
Seneca scriveva : “Per aspera sic itur ad astra.” Attraverso le asperità si arriva alle stelle.
La criticità oggi si chiama complessità, velocità e globalizzazione.
Come si può dare valore all’azienda e al cambiamento se non percepisco il VALORE del tempo oltre che la sua valutazione?
Perché non attingere a potenti strumenti come l’unione, la cura, l’accoglienza, tipicamente dell’energia “femminile” che ognuno di noi porta con sé, per renderci più’ consapevoli che il tempo è UNO e che non c’è alcuna ragione per cui il tempo dedicato al lavoro debba essere meno piacevole di quello passato altrove.
Riprendo il libro di Terence H. White “ Re in Eterno” del 1958 in cui narra la saga di re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda. Vi suggerisco questa breve lettura:
“Il rimedio migliore quando si è tristi — replicò Merlino, cominciando ad aspirare e mandar fuori boccate di fumo — è imparare qualcosa. E’ l’unico che sia sempre efficace.
Invecchi e ti tremano mani e gambe, non dormi alla notte per ascoltare il subbuglio che hai nelle vene, hai nostalgia del tuo unico amore, vedi il mondo che ti circonda devastato da pazzi malvagi, oppure sai che nelle chiaviche mentali di gente ignobile il tuo onore viene calpestato.
In tutti questi casi, vi è una sola cosa da fare: imparare”
E’ l’unica cosa che la mente non riesca mai ad esaurire, mai ad alienare, mai a esserne torturata, mai a temere o a diffidare, mai a sognarsi di essersene pentita.
Imparare è il rimedio.
Lo sviluppo umano vive come prodotto dell’espansione di noi.
E’ uno stadio di profonda ri-conoscenza della persona come entità unica, nella sua complessità di corpo fisico – energetico, mentale, emotivo – spirituale.
I 4 indicatori del BSU (Benessere e Sviluppo Umano) in azienda è uno strumento immediato che ti mettiamo gratuitamente a disposizione per orientarti meglio, o semplicemente per avere più consapevolezza sullo stato di benessere attuale della tua azienda.
Se vuoi trasformare il benessere organizzativo e lo sviluppo umano delle tue persone nella risorsa più importante per il successo del tuo business è possibile attivare un confronto condiviso: questo è il primo passo che possiamo fare insieme, a costo zero.
ENERGYOGANT
Il metodo Energyogant concreto e misurabile, ha come intento il miglioramento e il sostegno dell’energia personale anche nei momenti di alto impatto lavorativo.
E’ suddiviso in 4 macro aree all’interno delle quali vengono forniti strumenti e feedback per sviluppare energia, creatività, concentrazione e vitalità nel singolo, migliorando il benessere organizzativo.
E se vuoi sperimentare subito un nuovo benessere, spero inoltre di farti cosa gradita informandoti che dall’8 al 10 novembre ci sarà il Retreat Libera-mente, un week end esperienziale tra le colline del Monferrato, per sperimentare insieme tecniche e pratiche per allentare il rimuginio mentale, l’overthinking costante e ritrovare il tuo centro e il tuo benessere fisico, mentale e energetico, aprendoti a idee e intuizioni attraverso la creatività.
Il Retreat è quasi sold out, per info, programma e iscrizioni scrivici a info@myhara.it
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