Che la situazione oggi sia complessa, guerre, inflazione, rincari, pressioni ecc. è un dato di fatto e non è neanche la prima volta. Ad aggiungersi ora c’è anche chatGPT … Qualcuno ha qualche conoscenza in più, qualcun altro si illude di avere qualche padronanza in più, qualcuno mette a servizio ipotesi, previsioni, ma sostanzialmente la verità è che di tutto ciò, non ne sappiamo nulla.
Viviamo nell’incertezza e siamo incertezza. Tutto ciò che c’è fuori non è altro che un’opportunità e so che, dicendo questo, scateno in alcuni l’ira funesta che infiniti lutti addusse agli Achei.
Ma il messaggio è forte, è molto forte: siamo immersi in quello che è il nostro stato naturale e l’immenso sforzo e la grande stanchezza che avvertiamo è proprio legata al tentativo costante e senza tregua di voler controllare tutto, mantenere la sicurezza che conosciamo e che ci rassicura.
Eppure noi abitiamo l’incertezza. Ci fa così tanta paura l’incertezza da volerla a tutti i costi controllare.
Badate bene, non significa essere passivi e lasciarsi andare…tutt’altro. E’ un confine così importante e così sottile da ricercare che spesso è lavoro di una vita. Significa metterci volontà (Roberto Assaggioli, padre della psicosintesi, definisce la volontà come una spinta che ci dirige verso il nostro impegno di senso e na riconosce 3 caratteristiche: forte, quindi tenace, sapiente e non “ottusa”, buona, per me e per gli altri e per l’ambiente) e intento, come azione e direzione, consapevoli che tutto comunque è sempre in divenire, perche’ noi per primi non siamo mai gli stessi e, se lo siamo, dovremmo allarmarci.
Ma se questa è la situazione come avere più energia personale per poter essere persone centrate, a servizio di altre persone, collaboratori ecc. capaci di restare centrati accogliendo e assorbendo tutto ciò che ci arriva dall’esterno, elaborarlo e restituirlo in una forma nuova che sia davvero di stimolo, crescita e benessere per i collaboratori e per l’azienda? Come avere più energia senza sentirci prosciugati a fine giornata?
Secondo la tradizione orientale, noi nasciamo con una riserva energetica che, una volta esaurita, il corpo completa il suo percorso.
Quindi non è tanto importante l’età anagrafica, ma come gestiamo questa energia. Possiamo essere sempre in riserva estrema già a trent’anni, viceversa avere ancora una bella riserva anche a ottant’anni. Vi capita mai di incontrare “vecchietti” energici con lo sguardo vispo e luminoso ? Viceversa quanti giovani adulti sempre lamentosi, arrabbiati e con lo sguardo spento…
E allora come avere più energia?
Credo ci sia solo una risposta: lavorare concretamente su di Se’!
Dico concretamente perchè a mio parere, soprattutto in questi ultimi tempi, dove nessuno ha mai tempo e siamo sempre sotto pressione tra scadenze, obiettivi, riunioni ecc. ci sono moltissime persone, in azienda, insoddisfatte e che stanno male.
Non basta proporre una serie di interessanti attività, di cui spesso mi sorprendo sinceramente perché sono bellissime, se poi viene chiesto loro di lavorare h24 – 7su7. E ci si lamenta, a volte della scarsa flessibilità delle persone. Le persone non sono flessibili, i tubi sono flessibili.
Si offrono loro griglie per gestire il tempo facendo cose urgenti ed importanti, importanti ma non urgenti, urgenti non importanti o non urgenti e non importanti. Si offrono tecniche del pomodoro, ecc. tutto estremamente utile e che spesso ho suggerito (talvolta ancora) anch’io.
Ma si continua a lavorare per mettere a posto la facciata. E ci si stupisce perchè la gente poi nei corridoi, davanti alla macchinetta del caffè, quando ancora si ritrova, esprime lamento e insoddisfazione.
Ci si meraviglia dell’alto numero di licenziamenti ed anche della difficoltà di on boarding con le nuove assunzioni.
Se davvero vogliamo portare un cambiamento nelle nostre vite e in azienda, tutto ciò che è breve, veloce, non disturba troppo e, soprattutto, non impegna troppo avrà il risultato legato alle premesse.
Un po’ come il detto milanese “Piutost’ che nient’ l’è mej piutost” (Piuttosto che niente è meglio piuttosto) ma poi quello che ci si aspetta non è il “piutost” ma molto di più.
La necessità di un lavoro integrato di crescita personale è urgente. In Italia dopo la scuola, come poche ora fa mi diceva un HR Director, la formazione non è più contemplata. E’ affidata alla buona volontà delle persone, ma in termini di business è un intralcio, ostacola la produttività e il business.
Guardare la piramide di Maslow dall’alto è provare a porsi da un altro punto di vista e accorgersi che, dall’alto, la prima cosa che si vede è la realizzazione del Sè.
L’abbiamo sempre guardata frontalmente e per tanti anni forse abbiamo prestato attenzione solo ai primi 3 /4 livelli, il resto, se c’era bene, anzi sicuramente meglio, ma senza comunque andava bene lo stesso.
Oggi non è più così, se vuoi essere un uomo o una donna che vive in pienezza il suo essere qui, se vivi la vita come una ricerca continua di senso e valore, nel desiderio, se vuoi “lasciare un segno del tuo passaggio” (non si tratta di grandi segni, ma del tuo segno) cambia la prospettiva della piramide e guardala dall’alto. Questo l’ho imparato da Natale Brescianini, un monaco benedettino camaldolese durante un percorso per formatori sull’intelligenza di senso e la crescita spirituale.
Come avere più energia incontrando il proprio Sè più autentico è una scelta di vita, è un percorso che implica mettersi in gioco in termini di mente cognitiva, emozioni, corpo fisico e corpo energetico.
L’energia ha a che fare con la vitalità, la tua vitalità.
Per semplificare è quella stessa vitalità di quando da bambino, cadendo millecinquecento volte, ti sei tirato in piedi ed hai imparato a camminare.
Non hai mica imparato perchè la mamma o il papà a distanza ti battevano le mani…
Avevi dentro un’energia archetipica, una volontà cardiaca che non sapevi neanche esprimere a parole, perchè neanche le avevi le parole. Eppure quella energia è ancora tutta lì!
Semplicemente soffocata dalle sovrastrutture.
Ecco perchè la gestione del tempo non c’entra…non ci manca il tempo, ci manca l’energia.
Quali sono le cose che ti fanno stare bene? Quelle sono una risorsa!
Esercizio per come avere più energia:
- Quali sono le cose che TI TOLGONO energia durante la giornata?
Fai un elenco.
Riteniamo “normale” vivere una giornata dove l’80% di quello che facciamo ci toglie energia.
- Quali sono le cose che TI CARICANO di energia?
Scrivine almeno 3 e da domani fai diventare uno di loro una nuova buona sana abitudine per te.
E’ quasi imprescindibile se ti occupi di risorse umane dover lavorare su di te, in un approccio integrato che veda la tua persona e il tuo ruolo come un unicum. Non basta la persona (personam= maschera) né il ruolo a nutrire un impegno come il tuo.
Sei un faro oggi in azienda, sei colui che deve conquistarsi la fiducia della direzione e dei collaboratori, sei il “mediatore” recettivo di ciò che funziona bene e di ciò che deve migliorare,
sei colui che legge e traduce in concreto stimoli esterni e stato di salute dell’azienda, ecc.
Smetti quindi di ragionare in termini di gestione del tempo e focalizzati piuttosto sulla gestione dell’energia.
Ogni tuo pensiero, emozione o azione ha un impatto sui tuoi livelli di energia personale.
Impara a massimizzare quei pensieri, quelle emozioni e quelle azioni che accrescono la tua energia e a minimizzare quei pensieri, quelle emozioni e quelle azioni che ti drenano energia.
La nostra “batteria” personale si rigenera quando facciamo rifornimento. esattamente come la riserva della macchina che, se continui ad andare, forzatamente si ferma.
Quindi ti devi fermare per performare meglio. Ma cosa si intende per “fermarsi”?
Non bastano la poltrona, il lettino sulla spiaggia o una camminata in montagna; sono sicuramente importanti, ma non sufficienti. Qui la posta in gioco è alta: si tratta del bene più prezioso che hai, te stesso!
Dobbiamo nutrirci!
Non solo di cibo, anche se sicuramente entrare in una nuova relazione con il cibo ci permette di potenziare la nostra energia, dobbiamo essere curiosi, dobbiamo aver voglia di “togliere veli e accogliere ombre”, dobbiamo riconoscere le nostre emozioni a ascoltare il linguaggio del nostro corpo, dobbiamo risvegliare la nostra mente immaginale, allenarci concretamente alla gratitudine, fermare la nostra “mente scimmia” e accedere a strumenti che facilitino la nostra mente attentiva, abbassino la reattività, amplifichino il nostro sguardo “cardiaco” e il nostro ascolto meditativo, e tanto altro.
Non sottovalutare quello che pensi, che provi e che fai, perché ogni pensiero, ogni emozione e ogni azione ha un impatto sui tuoi livelli di energia.
Sono 4 le dimensioni della tua energia personale e se sei interessato a lavorare su di te per potenziarle, farle fiorire ed essere poi tu l’ambassador nella tua azienda e con i tuoi collaboratori, puoi iscriverti al nuovo percorso myHARA HR ENERGY TRAINING che inizierà il prossimo 26 maggio.
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