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  • Il metodo

    I colori della nostra energia attivano produttività e benessere al lavoro e nella vita

    Ogni colore è collegato a diverse aree del nostro corpo e ci influenza emotivamente, fisicamente, mentalmente. 

    Hai mai pensato a quali benefici possono darti i colori per gestire meglio la tua energia personale?

    Siamo sempre preoccupati di avere alimentatori a portata di mano per tutti i nostri device ma quanto ti occupi di rendere la tua energia personale rinnovabile e sostenibile o green

    Ogni nostro pensiero, azione ed emozione ha un impatto sulla nostra energia personale.

    Di una cosa siamo certi: che l’energia è da scoprire. 

    La nostra fonte di energia più importante è la luce, e l’intero spettro di colori deriva dalla luce. La luce solare, che contiene tutte le lunghezze d’onda, consiste nell’intero spettro elettromagnetico da cui dipendiamo per esistere su questo pianeta.

    La luce scorre attraverso i nostri occhi e innesca la produzione di ormoni, che influenza il nostro intero complesso sistema biochimico. Questo sistema biochimico influenza quindi il nostro essere. 

    La luce visibile, e l’arcobaleno, hanno un effetto calmante su di noi.

    Questa è la ragione per cui ogni colore dell’arcobaleno risuona ad una certa frequenza.

    La scienza ha ormai convalidato che tutto nell’universo è solo energia vibrante, incluso il corpo umano, quindi per logica ne consegue che energie diverse potrebbero emettere colori diversi. 

    Questa differenza viene infatti catturata nel campo elettromagnetico umano, che si estende oltre il corpo fisico.

    Ecco quindi che le nostre emozioni, la nostra frequenza o vibrazione elettromagnetica, potrebbero assumere diverse tonalità.

    Che cos’è l’energia? Più facile dire cosa fa, piuttosto che cos’è

    L’energia è il flusso vitale nascosto dal corpo che, se liberata, sprigiona una potenzialità di cui, per lo più, non siamo consapevoli.

    L’attenzione, l’esplorazione della propria energia ha origini antiche e le tradizioni orientali ci parlano di corpo energetico. 

    Il corpo energetico è il collante tra il corpo fisico ed il corpo mentale.

    Il corpo mentale (la mente) non può smettere di pensare, è impossibile chiedere alla nostra mente di non pensare. Come al corpo fisico viene naturale l’attività fisiologica e muscolare. Oltretutto la velocità della mente è ben diversa da quella del corpo fisico ed emotivo. 

    Il corpo energetico, che corrisponde proprio alla nostra energia vitale, è un’energia sottile, all’interno del corpo fisico, che possiamo sentire e che ci permette di allineare, sostenere dirigere il nostro intento, la nostra forza per esprimere al meglio il nostro benessere al lavoro e nella vita di tutti i giorni.

    Sentire il corpo energetico implica ascolto, concentrazione e silenzio.

    Ma non basta. Lo strumento potente ed immediato che ci aiuta ad entrare in contatto con il nostro corpo energetico è il respiro consapevole.

    4 livelli di manifestazione della nostra energia 

    Ecco che riconosciamo 4 livelli di manifestazione della nostra energia

    1. energia fisica, le cui funzioni sono: mangiare, dormire, fare movimento, riposare.
    1. energia emotiva, legata al nostro femminile (che non ha niente a che fare con l’essere donna) che si esprime nell’irrazionale, nell’istintività, nel sentire, e che potenzia o depotenzia il nostro stato di benessere personale e al lavoro. Questo aspetto energetico, in ambito lavorativo, è associabile alla capacità di accogliere gli input con stupore, curiosità, piacere, gratitudine o al contrario con resistenza chiusura e imposizione.
    1. energia mentale, aspetto tipico di questa società orientata al risultato e dove noi siamo spesso nella “ruota del criceto” che gira vorticosamente, dove i nostri pensieri sono numerosi, continui e costanti.
    1. energia spirituale, da non confondere con il religioso, è quella che crea i nostri sogni, the sense of life, il così detto ikigai è un termine giapponese che, tradotto in italiano, significa “qualcosa per cui vivere” o “una ragione per esistere” (l’equivalente del francese “raison d’être“). Un ikigai è essenzialmente un motivo per alzarsi la mattina. Qualcosa che dia senso all’espressione quotidiana della nostra energia. La mia energia spirituale diventa, in quest’ottica, la più importante. Quella che alimenta tutte le altre.

    Approfondire questo tema e considerare i diversi aspetti dell’energia personale significa coinvolgere l’essere umano nella sua interezza, l’UNO nel TUTTO, parti distinte ma non separate. 

    E comprendere che, nel momento in cui c’è una trasformazione /miglioramento dei pensieri e una visione della vita orientata alla ricerca, alla bellezza, all’accoglienza, anche il corpo si allinea a questa forma pensiero e si attiva nella stessa direzione.

    Viceversa, succede la stessa cosa quando i pensieri sono depressivi, negativi, lamentosi.

    Sono le emozioni e i pensieri che condizionano la nostra energia fisica, o è il nostro corpo fisico che influenza le nostre emozioni? 

    Credo non ci sia una risposta univoca.

    Viviamo costantemente in un equilibrio da ricercare per conoscere ed armonizzare ogni singolo aspetto del proprio Sé. 

    E’ un costante movimento di contaminazione. 

    Imparare a sentire che attraverso il nostro corpo e la nostra postura possiamo immediatamente modificare ed espandere la nostra visione sia fisica che mentale, comporta un atto di osservazione, riconoscimento e consapevolezza. 

    Prova ad esempio ad osservare la tua postura: quando l’energia è bassa, chiusa, la bocca dello stomaco è ritorta, le spalle sono chiuse, l’andamento è con lo sguardo rivolto in basso.

    A volte basta solo alzare la testa che la tua visione da concentrica diventa periferica, il torace si apre e il respiro si espande. 

    Diventare osservatori del nostro respiro permette al nostro corpo energetico di affiorare e di esprimersi, di sintonizzare la nostra energia mentale (i nostri pensieri) con il nostro corpo fisico per aumentare il nostro benessere e la nostra vitalità al lavoro e nella vita di tutti i giorni. 

    Ciò non significa che le nostre preoccupazioni si sciolgono, ma allargare lo sguardo fisicamente, aumentare la capacità toracica permette di attivare nuove sinapsi neuronali stimolate dal campo visivo, che permettono di guardare lo stesso problema con una visione più poliedrica, anche fisicamente.

    Steve Jobs direbbe “le nuove idee nascono osservando, guardando le cose e andando fuori dall’ufficio “.

    Si trasforma lo stato d’animo, i pensieri si fanno più lucidi e, spesso, arrivano intuizioni nuove che migliorano il benessere personale e al lavoro.

    Il colore come informazione per gestire meglio la nostra energia personale e il benessere al lavoro.

    Per la filosofia orientale il concetto di energia viene inteso come Prana, Chi,Ki.

    Quando parliamo di prana, non intendiamo il respiro, l’aria o l’ossigeno. 

    Prana significa forza vitale originaria. 

    Prana e’ una parola sanscrita che deriva dalla radice praan (“respirare”, “inalare”) e indica il soffio vitale che pervade il corpo e lo anima, dura finché dura la vita e svanisce al suo svanire; ma è anche l’energia che circola nel corpo attraverso le nadi, i canali del corpo sottile, un po’ come i meridiani per la medicina tradizionale cinese.

    Un altro significato della radice pra è “riempire”: prana è l’energia che riempie tutto l’universo e colma.

     Una breve storiella,tratta dalle Upanishad , testo vedico della filosofia indiana, narra come i sensi del corpo discutano tra loro su chi sia il più importante per l’uomo.

    “Gli occhi pretendevano di avere il primato, affermando che se l’essere umano non può vedere, la sua vita è finita. Allora intervennero le orecchie, sostenendo che è vero, l’uomo può vivere senza sentire, ma se non ci fossero loro la vita cesserebbe; ma il naso disse: “No no, sono io il più importante” e lo stesso fece la bocca, dicendo che se l’uomo non ha più il gusto cessa di vivere. Nacque così una disputa, e il prana ascoltava in silenzio. Poi decise di intervenire: “Siete degli sciocchi. Voi tutti esistete grazie a me e non avete un’esistenza propria”, e per provarlo si ritirò dagli occhi. L’uomo fu cieco, i medici indagavano, senza trovare nulla che non andasse, a livello organico. Il prana si ritirò via via anche dagli altri organi di senso, per poi tornarvi, uno per volta, cosicché tutti capissero la sua fondamentale importanza. E così fu. Prana è il più importante.”

    Il prana è energia fisica, mentale, intellettuale, sessuale, spirituale e cosmica; è forza vitale.
    Rappresenta anche l’aria, lo spirito, l’energia sottile o le correnti che nel corpo si spostano verso l’alto.

    Questa forza primordiale si manifesta in tutte le qualità dinamiche, in tutto ciò che provoca movimento, mutamento o trasformazione, in ogni processo organico (ad es., la funzione della respirazione o della circolazione sanguigna) o psichico (cioè le funzioni delle attività mentali). 

    A livello di macrocosmo, è il ritmo dell’universo in cui le creazioni e le distruzioni del mondo si susseguono l’un l’altra come l’inspirazione e l’espirazione nel corpo umano.

    Nelle discipline orientali vengono identificati 7 centri energetici nel corpo umano che si sviluppano lungo la colonna vertebrale e che si muovono in senso rotatorio in maniera autonoma l’uno rispetto all’altro.

    Immaginate un po’ il corpo umano come un’autostrada con diverse rotatorie e strade secondarie.

    Le rotatorie solitamente hanno lo scopo di far scorrere il traffico. Lo stesso avviene nei centri energetici del corpo umano. Se uno di questi è bloccato o congestionato, il traffico (prana= energia) non scorre bene e tutto il corpo ne risente.

    I colori, espressione della luce, e quindi dell’energia, ne definiscono identità e informazione energetica.

    Ogni colore ha una frequenza ed un’informazione che permea tutto il nostro corpo fisico, mentale ed emotivo, potenziando il nostro stato di benessere al lavoro e nella quotidianità.

    ROSSO – ha sempre rappresentato il fuoco. Lla parola stessa deriva dal sanscrito e significa sangue, vita e dall’antichità porta con sé un significato positivo di accrescimento delle forze vitali e di fertilità, ma anche di violenza, vendetta e ferocia. Il colore rosso aveva anche un significato di morte, di martirio. Il rosso è collegato alle passioni come l’amore e la guerra: è il colore di Marte, dio della guerra; è il colore del coraggio, dell’aggressività, della forza, dell’istinto, del desiderio ed è legato alle pulsioni ancestrali come il sonno, la fame, la sessualità.Chi è attratto dal rosso e ci entra facilmente in risonanza ha un carattere vivace, pieno di energia, esuberante e ha un buon rapporto con la sessualità; in fase di eccesso però denota nella personalità una difficoltà a contenere le proprie pulsioni, eccessiva istintività. Il rosso è un colore stimolante, eccitante: aumenta la frequenza cardiaca, respiratorio e la pressione arteriosa, stimola l’attività neuronale, ghiandolare e del fegato. 

    ARANCIONE – è il colore della serenità, dell’energia, della crescita, simboleggia l’alba, il risveglio, adatto a tutte quelle persone che faticano ad alzarsi la mattina. E’ un colore capace di attenuare la tensione, i crampi e di sublimare le pulsioni ancestrali tipiche del rosso in forme e desideri più complessi ed evoluti. L’arancione è legato alla sensualità, alla respirazione profonda, è quindi perfetto chi ha una respirazione superficiale, toracica, asmatica o per chi soffre di claustrofobia, ma anche per i reumatismi. Stimola l’ambizione e infonde allegria ed è consigliato per quelle persone senza voglia per ritrovare energia; attiva la ghiandola tiroidea e la secrezione del latte materno; ha un gran potere di riequilibrio energetico e riesce a smobilitare i blocchi energetici. Chi predilige l’arancione e ne entra in risonanza è una persona in genere aperta e socievole, ma con difficoltà ad esprimere le emozioni, molto riservata con gli estranei e non invadente.

    GIALLO – è il colore più vivo, radiante, il più vicino alla luce del Sole; è un colore caldo, ad alto valore termico, come l’arancione, il rosso; come quest’ultimo ha un’azione stimolante a livello fisiologico, ma il suo effetto risulta non forte e costante come il rosso; agisce inoltre sui nervi motori, produce energia per i muscoli e, grazie alla sua attività stimolante anche del sistema nervoso, aumenta la capacità di memoria, concentrazione e allo stesso tempo di socializzazione. Il giallo è associato alla parte sinistra del cervello e quindi al lato cognitivo, alla mente razionale, al cervello analitico, intellettuale e quindi alla saggezza. La personalità risonante col colore giallo risulta estroversa, molto attiva, allegra, originale, entusiasta verso la vita, determinata, ottimista; il giallo è il colore dell’intelletto percettivo più che raziocinante; le persone che si ritrovano a scegliere questo colore in genere cercano la liberazione da un peso, da un’oppressione problematica e vogliono un umore migliore, più leggero e senza troppi coinvolgimenti. La sua presenza assidua denota una sorta di eccesso di fiducia nelle proprie capacità, di dispersione delle proprie energie all’esterno senza più dedicare del tempo all’introspezione.

    VERDE – agisce sul sistema linfatico, è rilassante, è rinfrescante, favorisce calma, riflessione concentrazione e in generale promuove il benessere dell’organismo e ne riequilibra le funzioni. Infonde armonia e comprensione. Ha vari significati in base alla gradazione: prosperità, successo, solidarietà, adattabilità oppure falsità e slealtà. Il verde ha da sempre affinità con la natura e la sua luce è legata al rinnovamento, ma anche alla stabilità, alla giovinezza, allo sviluppo, alla speranza, alla fertilità e all’inesperienza. Al negativo vede l’invidia, la superstizione e la gelosia. Un eccesso di verde in tutte le sue forme denota individualismo e indipendenza, con eccesso di concretezza e logica. Il verde ha proprietà antisettiche, disintossicanti, di riequilibrio delle energie; il suo effetto calmante del sistema nervoso è evidente nel bisogno insito nelle persone di immergersi nella natura per avere sensazioni uniche di pace e di equilibrio.

    BLU – il colore della calma, della meditazione, della serenità, della pace; essendo il colore del cielo, sin dai tempi antichi veniva considerato un colore trascendentale, spirituale, oltre che un colore di protezione. Il blu rappresenta la verità, l’intelletto e polarizza l’attenzione verso l’interno a differenza dei colori caldi; è collegato all’ipofisi che governa tutto il sistema endocrino; ottimo per tutti i problemi che sviluppano calore e dolore. L’azzurro dona una sensazione di spensieratezza, estroversione con gli altri, quello più tendente al verde richiama situazioni di autodeterminazione, mentre quello scuro di meditazione o malinconia. Il rischio maggiore di una personalità azzurra è quello di staccare i ponti con la realtà restando vittima delle proprie speculazioni teoretiche; la personalità blu deve stare attenta a non sfociare nel colore nero, il colore della depressione. Questo colore ha un effetto pacificatore del sistema nervoso, della pressione arteriosa, del battito cardiaco in quanto determina rallentamento ed espansione; risulta molto utile nei casi in cui il corpo debba rigenerarsi dopo una fatica o una malattia. Ha un’azione analgesica, antisettica, antinfiammatoria agendo molto bene a livello del sistema immunitario e sul sistema linfatico; è un ottimo strumento anche a livello osteoarticolare, specialmente se associato al rosso. Il suo effetto calmante è utile per quei momenti di fretta e di eccitazione nervosa per tranquillizzare e ridare ritmo alla giornata; inoltre è ottimo per l’insonnia, per le palpitazioni, l’agitazione e per favorire lo studio nei bambini molto irrequieti.

    INDACO – è un grande purificatore del sangue e agisce principalmente sulla mente. Le sue caratteristiche sono simile a quelle del blu, ma con un effetto più profondo, è il colore legato alla visione meditative, presiede alla funzioni più elevate del pensiero. Ha la capacità di equilibrare i nostri organi di senso per renderli più sensibili; in generale ha un effetto calmante e anestetico specialmente a livello delle vie respiratorie, nasali, degli occhi, ecc. Questo suo potere anestetico è dovuto alla sua virtù di riuscire a portare la coscienza ad un livello superiore.

    VIOLA – è il colore dello spirito, stimolante delle energie sottili, dell’inconscio, della creatività e dell’intuizione. La personalità viola è legata al sogno, molto appariscente e originale, ci tiene a piacere agli altri; indicato per la mancanza di sonno, calma gli stati nervosi e irritabili. Un suo eccesso può provocare malinconia e perdita del senso della realtà e di concretezza. Il viola rappresenta il colore del sistema nervoso superiore e del cervello destro sede dell’intuito, della sintesi e della percezione. Molto utile in caso di infiammazioni quali nevrosi, irritazioni dei nervi e per i disturbi della circolazione linfatica in stagno, specialmente per milza, reni e vescica; viene anche utilizzato per problemi al cuoio capelluto e nella sciatica. Il colore viola giova in particolar modo a quelle persone che non riescono ad apprezzare e rispettare i propri pensieri, sentimenti e il proprio corpo fisico.

    BIANCO – rappresenta la purezza, l’unità e la perfezione. 
    Il bianco è un colore di nuovi inizi, una lavagna pulita, ma allo stesso tempo rappresenta la completezza e il completamento. Il Bianco non è stimolante per i sensi, ma ha un profondo effetto sulla psiche e può creare uno stato di creazione, e ciò che la mente può concepire, è possibile creare.

    NERO – È associato alle cose che sono nascoste, il reticente, il misterioso e l’ignoto. 
    È il colore che, per sua natura, mantiene le cose nascoste, ma protegge anche da stress emotivi e traumi esterni. Il nero è in sostanza dato dall’assorbimento di tutti i colori, e l’assenza di qualsiasi luce. 
    È la forza opposta al colore bianco, e mentre indossiamo il bianco per esporci, indossiamo il nero per nasconderci. 
    Dal punto di vista psicologico, il nero è un colore molto potente, e, a volte la potenza del colore crea un clima intimidatorio, rendendoci a volte inavvicinabili e decisamente poco amichevoli.

    L’energia quindi non ha una prevalenza cromatica, ma come in un caleidoscopio, genera combinazioni equilibrate che danno forma e dimensione allo spazio, in base a come il caleidoscopio viene ruotato. 

    Lo stesso possiamo fare noi con il caleidoscopio della nostra vita e decidere ogni giorno che colore vogliamo dare alla nostra energia.

    Inizia a risplendere di tutti i colori della tua energia, ricercali, ritrova il contatto e nel perseguire questa ricerca inizia dal respiro, come strumento potente per imparare ad osservare e a sentire.

    Cerca momenti di silenzio in cui riesci ad “accordare i colori della tua energia”. Solo nel silenzio riesci a sentire il tuo respiro e, attraverso esso, contattare il tuo corpo energetico vibrante.

    Imparando come ogni cromia ci influenza, possiamo usare efficacemente il colore per darci una spinta extra di energia quando ne abbiamo bisogno, per migliorare il nostro benessere al lavoro e nella vita.

    Esercizio

    Quando ti svegli al mattino con poca energia, o hai bisogno di prepararti per un incontro di lavoro, è qui che il potere dei colori può aiutare. 

    Rifletti sul tipo di giornata che hai pianificato; scegli il colore che ti aiuterà a soddisfare le richieste quotidiane; e quindi vestiti di quel colore, mangia di quel colore, scrivi con quel colore ecc.

    La vera essenza della leadership: dare energia, non riceverla.
    (Swami Kriyananda)

    Noi siamo pura energia vibrante, sempre, e abbiamo la responsabilità di come portiamo in giro la nostra energia. 

    Simona Santiani

    ENERGYOGANT

    Il metodo Energyogant concreto e misurabile, ha come intento il miglioramento e il sostegno dell’energia personale anche nei momenti di alto impatto lavorativo.

    E’ suddiviso in 4 macro aree all’interno delle quali vengono forniti strumenti e feedback per sviluppare energia, creatività, concentrazione e vitalità nel singolo, migliorando il  benessere organizzativo.

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