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  • Il metodo

    Il rientro dalle ferie e il senso del lavoro

    A settembre il rientro dalle ferie può essere faticoso.

    Indipendentemente dal piacere che si prova nei confronti del proprio quotidiano, il rientro dalle ferie, in ogni caso, sottopone il nostro fisico, la nostra mente e le nostre emozioni ad un movimento energetico di adattamento e cambiamento di ritmo.

    Il rientro dalle ferie comporta la trasformazione della nostra relazione con il tempo, con il luogo che ci circonda, con le altre persone. Cambiano forma, misura e peso.

    C’è una innaturale disconnessione dalla manifestazione del noi durante il tempo della “vacanza” e, in qualche modo, dalla Natura intesa proprio come environment che ci circonda.

    I colori, i profumi, gli orizzonti tendenzialmente abbassano la soglia del nostro percepito e i nostri sensi vengono assopiti a favore di un risveglio mentale.

    E così, anche dentro di noi, spesso si crea una disconnessione tra il senso della realtà e il senso del nostro benessere.

    La nostra mente torna ad essere forma primaria di relazione con la vita e dimentichiamo, poco alla volta, la possibilità di sentire che solitamente il tempo libero ci concede.

    La mente si attiva. I pensieri circolano e le preoccupazioni tornano ad affollarci.

    Cosa succederà nei prossimi mesi? 

    Altri cambiamenti: li saprò gestire?

    La mente si lascia facilmente trascinare via dal flusso dei pensieri, e una mente inquieta non dà tregua né riposo.

    Ma la nostra mente, strumento prezioso e indispensabile, come ogni centro “funzionale” può essere valorizzato correttamente nel rispetto dell’equilibrio dell’insieme.

    La mente non può smettere di fare il suo lavoro. Per fortuna.

    Non si tratta di sminuire o minimizzare l’attività mentale.

    Ma il potere di gestire meglio i nostri pensieri è solo nostro. 

    Ogni volta che siamo in balia dei nostri pensieri, e delle nostre preoccupazioni, stiamo cedendo il nostro potere all’esterno: in questo caso alla nostra mente.

    Noi non siamo la nostra mente. Noi non siamo i nostri pensieri.

    Noi siamo ANCHE la nostra mente e i nostri pensieri. 

    Ma siamo ben oltre.

    Il SENSO del lavoro ridisegna la qualità del rientro dalle ferie

    Personalmente credo che la chiave di volta sia il SENSO del lavoro.

    Marco Bentivogli ha appena pubblicato un libro dal titolo “Il lavoro che ci salverà”.

    Lui parla di 3 accezioni qualificanti della parola SENSO: significato, senso,direzione.

    Il lavoro è una delle esperienze etiche e spirituali della vita. 

    Oggi soffriamo perché non ritroviamo nuove grandi narrative che trovano un comune denominatore per tutte le attività umane connesse al lavoro.

    Il lavoro e la narrazione su di esso dell’ultimo secolo e mezzo sta velocemente tramontando. 

    Immaginiamo e idealizziamo, anche per mancanza di memoria, il lavoro della civiltà contadine e della grande fabbrica di un tempo. Quella narrazione non ci sostiene più.

    Occorre parlare del lavoro che da dignità alla vita e che ci fa fiorire con pienezza.

    Sempre Bentivogli sostiene che una volta per i vecchi operai la consegna della prima tuta da lavoro era motivo di orgoglio, proprio come una bandiera d’identità e appartenenza.

    Proprio in un momento storico come questo dove il lavoro di medici, infermieri, forze dell’ordine e protezione civile ci ha “difeso” dalla pandemia e il manifatturiero sostiene l’economia del paese, dobbiamo recuperare una narrazione del lavoro più onesta e sana.

    Rimboccarsi le maniche, pagare tutte le tasse e mandare avanti il paese nel rispetto delle relazioni umane e dell’ambiente in cui si vive dovrebbero essere valori massimi da considerare.

    Il lavoro è il  crocevia delle grandi trasformazioni in atto nella nostra società:

    • digitale
    • climatico
    • aziendale
    • demografico

    I mutamenti da esse determinati hanno un impatto dirompente sul lavoro e ne sfidano il SENSO.

    Il lavoro oggi deve offrire una visione dinamica, NON tecnofoba, orientata all’innovazione sociale.

    La tecnologia come formidabile alleata nell’umanizzazione del lavoro

    Il nuovo SENSO del lavoro implica, a mio parere, una presa di responsabilità di ognuno di noi: le conseguenze delle nostre azioni e decisioni ci toccheranno ( per non dire ci toccano) in prima persona. 

    Non possiamo restare passivi nei luoghi dove si genera non solo il nostro futuro ma il nostro presente.

    O siamo coinvolti o la storia ci passerà sopra la testa.

    Il nostro SENSO deve rafforzare la solidarietà ed essere non CON l’uomo, ma PER l’uomo.

    Dare un nuovo SENSO a ciò che facciamo significa essere consapevoli che si aprono di fronte a noi nuove opportunità di vivere in un ambiente più sostenibile, di lavorare in modo più sicuro, meno faticoso e stressante ed in un sistema economico e produttivo più efficiente. 

    Dobbiamo contrastare il racconto ansiogeno di un futuro indesiderabile che fa presa sulle persone meno consapevoli.

    Anche la tecnologia, in apparenza più deumanizzante, in realtà ci consente in maniera ancora più’ determinata di valorizzare l’unicità della persona.

    La tecnologia di per sé “ abbassa la soglia”. 

    Ci permette cose un tempo più complicate, come per es. la diffusione dell’informazione, avvicina le persone, e riduce il nostro impegno in compiti ripetitivi e faticosi.

    Eppure l’abbassamento di questa soglia non è oggettivo.

    Occorre dargli un SENSO: servono nuovi progettisti che disegnino uno spazio di vita la cui carica umana si sviluppi in quantità e qualità.

    Si tratta di una nuova “umanità aumentata” più autonoma, libera, creativa, più concentrata sui nostri aspetti unici dell’essere uomini e donne.

    Per aiutarci a restare allineati e connessi al nostro SENSO del lavoro per portare unicità, intuizione, creatività, e nuova energia potenziante, ci viene in aiuto individualmente come strumento alla portata di tutti ma estremamente potente e trasformativo, la MEDITAZIONE .

    Vi  riproponiamo quattro meditazioni già proposte in passato, ma che non sono soggette nè ad usura, nè a moda.

    Meditazione della prima settimana di rientro dalle ferie

    1. Siedi in modo che la tua schiena sia dritta e staccata dallo schienale, i tuoi piedi ben appoggiati a terra, paralleli alla distanza delle spalle.
    2. Fai un lungo e profondo inspiro per riempire i polmoni.
    3. Espira più lentamente possibile fino a completo svuotamento
    4. Respira semplicemente senza fare alcuno sforzo, seguendo questi tempi:
    5. Inspira 4 secondi: osserva come l’aria entra nei polmoni
    6. Trattieni il respiro in apnea piena 2 secondi
    7. Espira 4 secondi: osserva come l’aria esce
    8. Trattieni in apnea vuota 2 secondi
    9. Ripeti 3 volte.

    Quando ti accorgi che puoi mantenere questo ritmo 4 – 2 – 4 – 2 senza contare, comincia la visualizzazione:

    1. Immagina una piuma per terra vicino a te.
    2. Guardala sollevarsi da terra ad ogni inspirazione, e ritornare giù ad ogni espirazione.
    3. Quando trattieni il respiro, la piuma è ferma.

    Ascolta qui il vocale della meditazione guidata:

    ​​Meditazione della seconda settimana

    1. Chiudi gli occhi un momento e porta l’attenzione al tuo respiro: osserva l’aria fresca che entra dalle narici e l’aria tiepida che esce.
    2. Osserva in quale punto del corpo percepisci maggiormente il tuo respiro e mantieni  li la tua attenzione.
    3. Inizia a prestare attenzione anche ai suoni che ci sono intorno a te: voci, macchine, allarmi che suonano e rumori, alcuni vicini e altri lontani.
    4. Concentrati sul suono che senti più vicino per qualche istante, e ritorna con l’attenzione al tuo respiro; inspira ed espira 3 volte.
    5. Concentrati sul suono che senti più lontano per qualche istante, e ritorna con l’attenzione al tuo respiro; inspira ed espira 3 volte.

    Ritorna a sentire nelle narici come l’aria entra fresca e fuorisce più tiepida. Per ogni suono osserva come arriva, se è insistente, leggero, lieve o divertente. Se la sensazione che provi è piacevole o ti disturba. 

    Osservala semplicemente, senza giudicarla.

    Ascolta qui il vocale della meditazione guidata

    Meditazione della terza settimana rientro dalle ferie

    1. Fermati un momento, qualunque cosa tu stia facendo.
    2. Chiudi gli occhi ed inspira profondamente.
    3. Osserva il respiro. Ti riconnette con te stesso e ti permette di rivolgere la tua attenzione all’interno, dal pensiero passi ad essere osservatore del tuo respiro.
    4. C’è in questo momento una situazione o un pensiero che è ricorrente durante le tue giornate? Che tipo di emozione provi in relazione a questo pensiero o situazione? (agitazione, rabbia, gioia o paura…) La riconosci anche nel corpo: in quale parte? (pelle, pancia, stomaco, gola, testa…).
    5. Riconosci la sensazione, dalle un nome e permettile per un momento di essere qui come se fosse una vecchia amica, che è venuta a trovarti dopo un lungo periodo di assenza.
    6. Continua a tenere l’attenzione sul tuo respiro e sull’emozione che provi in questo momento.
    7. Ora osserva se l’intensità dell’emozione è cambiata, potresti accorgerti che la sua qualità è differente. Come ti senti?
    8. Lentamente riapri gli occhi.

    Ascolta qui il vocale della meditazione guidata

    Meditazioni varie per la quarta settimana, e oltre.

    1. Comincia la giornata con 10 minuti di MEDITAZIONE seduta.
    2. Richiama alla mente la GRATITUDINE di essere vivo e di avere 24 ore nuove di zecca.
    3. Concediti un pò di  tempo per stare con te stesso, con la natura e con il mondo che hai intorno. Considera i momenti di attesa come campane di consapevolezza, che ti invitano a fermare l’attività di pensiero, a rallentare e a riposarti nel momento presente. Prendi consapevolezza di possibili tensioni nel corpo o di qualunque stato di irritazione, rabbia o frustrazione e cerca di rilassarti tornando al respiro. Rilassa le spalle, il viso, le mascelle. Non cercare di modificare il respiro, limitati a seguirlo.
    4. Allestisci una zona del respiro dove poter andare a calmarti, a fermarti, a fare una pausa. Se non hai a disposizione un posto preciso puoi sistemare un angolo della tua scrivania mettendovi dei fiori e una piccola campana, che puoi invitare ogni volta che ti senti stressato. Fai piccole pause regolari per tornare al respiro e al corpo e riportare i pensieri al momento presente.
    5. All’ora di pranzo mangia solo il cibo e non le tue paure o preoccupazioni.
    6. Prima di andare in riunione, o entrare in call,  visualizza una persona piena di pace, consapevole e abile che ti affianca e ti sostiene. Prendi rifugio in questa persona- anche se si tratta soltanto di una figura immaginaria- perché  ti aiuti a restare calmo e sereno durante l’incontro.
    7. Se durante le ore di lavoro ti senti nascere dentro rabbia o irritazione, astieniti dal dire o fare qualunque cosa. Torna al respiro esegui l’inspirazione e l’espirazione finchè  non ti sarai calmato. La meditazione camminata ti può essere d’aiuto. Riconosci le tue sensazioni dicendo: “ciao rabbia, ciao irritazione. So che ci siete e mi prenderò buona cura di voi”. Fai la pratica di considerare il tuo capo, i tuoi superiori, i tuoi colleghi o le persone che dipendono da te altrettanti alleati, non nemici. Riconosci che il lavoro fatto in collaborazione con gli altri dà più soddisfazione e gioia del lavoro svolto da soli. Se possibile, lavora in gruppo. Riconosci che il successo e la felicità di ciascuno sono il tuo stesso successo, la tua stessa felicità.

    Qui puoi trovare altri tips per rafforzare la propensione alla meditazione durante il giorno:

    Augurando a tutti un rientro dalle ferie all’insegna di una ridefinizione del proprio SENSO del lavoro, vi invitiamo a condividere questo articolo con i vostri colleghi.

    Potrebbe essere interessante, per esempio, imparare a condividere momenti di meditazione prima dell’apertura di ogni riunione o magari creare in azienda gruppi di meditazione finalizzati al SENSO di ciò che faccio e del PERCHÉ lo faccio.

    Se invece volete un supporto, potete contattarci e saremo felici di potervi accompagnare nello sviluppo del benessere organizzativo e dello sviluppo umano della vostra azienda.

    Qui i nostri contatti: info@myhara.it – +39 338 743 8166

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