Nonostante condizionamenti sociali e schemi educativi, che ci farebbero credere il contrario, avere talento, è qualcosa di naturale, che tutti noi conteniamo e che spesso non coltiviamo.
Spesso il telento è qualcosa che noi riconosciamo più facilmente negli altri, qualcosa che ci illumina, che ci entusiasma e ci fa entrare in risonanza con l’altro.
Come se il talento dell’altro ci potesse trasportare…
Alex Zanardi durante una sua intervista parla del talento:
” Il vero talento è negli occhi di chi riesce a scorgerlo, in qualsiasi cosa decidono di guardare…”
Sviluppare la capacità di scorgerlo significa voler entrare più in profondità di sé stessi e non sprecare le proprie potenzialità, orientandole nella direzione più appassionata e vitale.
Spesso non ci permettiamo di farlo emergere, perché siamo assorbiti completamente dal sistema in cui viviamo e dal voler essere accettati e riconosciuti.
Ma chi siamo veramente ?
Se puoi impararlo è uno skill.
Se è importante, ma innato, è un talento.
Quindi, quasi tutto ciò che conta è uno skill.
Se anche solo una persona è capace sforzandosi e allenandosi di diventare bravo in qualcosa, è uno skill.
É senz’altro possibile che alcuni skills siano più semplici da imparare per chi ha talento.
Ed è interamente possibile che tu non voglia buttare la tua energia nello sforzo di imparare il tuo prossimo skill.
Scoprire che è questione di skill diventa incredibilmente incoraggiante e apre la porta delle possibilità.
Cosa imparerai dopo?
– Seth Godin traduzione da skills vs talent –
Lo scrittore imprenditore Seth Godin parla in questo articolo della differenza tra talento e skill, anche gli skills hanno un valore immenso.
Non deve essere necessariamente talento puro.
Quello su cui dobbiamo investire è fornire gli strumenti e le condizioni ottimali, perché ciascuno si esprima al meglio delle sue potenzialità.
Attraverso l’arte della maieutica in azienda gli stimoli e l’ambiente favorevole sono la risorsa per far emergere skills e talenti personali.
L’ingrediente fondamentale, come dice Socrate, per far emergere skill e talenti, è l’amore.
L’amore è figlio di πόρος, che significa corrente o tensione, e πενιά, che significa povertà, per cui, di natura, egli manca ma contemporaneamente tende o cerca di ottenere, è privo del possesso ma è continuamente alla ricerca della conquista.
E questa è la condizione di ogni uomo, di natura manchevole ma combattivo, desideroso.
Di conseguenza il talento, gli skills emergono grazie a questa tensione, questa curiosità.
La curiosità è la tensione più fertile dell’universo e prende il nome da una sollecitudine, da un progetto di vita, da una cura, insomma, dell’interiorità.
Solo da quello spazio interiore di “curiosità” e “desiderio” possono emergere skills e talenti.
La lettura del corpo è fondamentale in questa esplorazione.
Il corpo non mente mai, è energia e vibra, sempre.
Com’è la postura? Che tipo di energia mi trasmette il corpo?
Come sono le gambe? Appesantite verso il basso o agili e in connessione tra la spinta che ricevono dalla terra e il radicamento che spinge verso il basso?
Come sono le spalle? quando le spalle sono chiuse anche lo stomaco probabilmente è chiuso e contratto. Spalle aperte e cuore aperto, spalle lontane dalle orecchie mettono la persona in una tensione di apertura alla vita. Si dice anche affrontare la vita di petto.
Piedi, bacino, torace e testa sono i mattoni del nostro corpo. Come nel caso dei mattoni da costruzione, le varie parti del corpo devono essere disposte l’una sull’altra in modo tale che la forza di gravità possa esercitarsi direttamente e senza ostacoli, attraverso tutta l’altezza del corpo.
Più il corpo e la colonna risulteranno equilibrati, minore sarà la quantità di forza necessaria e maggiore risulterà il libero flusso interno dell’energia: tutto ciò è necessario per il silenzio interiore e lo stato meditativo e di ascolto della mente, che permette l’emergere di skills e talenti.
Cosa mi trasmettono gli occhi? Luminosità, disponibilità, trasparenza o cupezza, opacità, schermatura ecc.
Tutto ciò posso osservarlo come osservo una pianta in crescita.
Quando talento e skills fioriscono brillanti e vigorosi, come foglie e frutti di un albero, l’espressione del corpo è un segnale inconfutabile che dovremmo sempre osservare, sia nel caso di chi esplora se stesso e ricerca il proprio talento, sia per chi ha il compito di riconoscerli in una collettività e di farli emergere. Anche quando il corpo è stato messo a dura prova, e Zanardi ne è un’ispirazione, anche quando la persona è timida ed introversa, l’energia del corpo parla sempre e quella linfa vitale, che stimola alla curiosità e al desiderio e che deriva dall’essere totalmente presenti, se si fa una lettura attenta, il corpo la esprime con inconfutabile verità.
Se in azienda questa dimensione umana viene soffocata in nome di una mission e di una vision troppo lontana dalle persone, inevitabilmente quella tensione o corrente, di cui parla Socrate, o si spegne e, in tal caso, ci si ritrova circondati in azienda da persone che non investono il meglio di Sé, di corpi che si trascinano nei corridoi o che si mettono semplicemente in vetrina, che spesso si assentano o che mangiano compulsivamente invece di nutrirsi. E intanto quegli alberi vigorosi e curiosi o si sono prosciugati o hanno scelto terreni più fertili.
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